La carenza dei semiconduttori nel mercato dell'auto oggi rappresenta un problema che secondo il report di AlixPartners costerà ben 110 miliardi di dollari nel corso del 2021. Le cause di questo shortage sono molteplici e non si limitano solamente alla pandemia di Coronavirus e ai relativi lockdown.
Tra le concause della crisi rientra sicuramente l’impennata di richieste di microchip da parte dei principali produttori di computer, l’incendio del 2021 di una linea produttiva di Renesas Electronics in Giappone e la chiusura del Canale di Suez per 7 giorni.
Perché semiconduttori e chip hanno un impatto così grande nel nostro quotidiano?
I semiconduttori sono materiali appartenenti alla categoria dei semimetalli, che possono assumere una resistività (attitudine di un materiale ad opporre resistenza al passaggio delle cariche elettriche) superiore a quella dei conduttori e inferiore a quella degli isolanti. Le loro caratteristiche elettriche li rendono fondamentali nell’elettronica, essendo componenti base dei microprocessori.
I semiconduttori sono parte integrante della nostra modernità in quanto impiegati nella quasi totalità della tecnologia quotidiana: ogni volta che saliamo in macchina, facciamo una telefonata o inviamo una e-mail, utilizziamo dei semiconduttori.
Secondo uno studio di Deloitte, l'elettronica a bordo di un veicolo rappresenta il 40% del valore dello stesso e, inoltre, si stima che una vettura sia composta in media da oltre 1.300 microchip. Per questo motivo, è facile comprendere come una carenza degli stessi porti inevitabilmente a ritardi di consegna dei veicoli, dovuti alla chiusura di intere linee di produzione e al taglio di alcuni optional tecnologici.
Attualmente le case costruttrici hanno deciso di stoppare le produzioni meno profittevoli a favore di quelle più remunerative. Questa situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che il mercato dell’automotive ha un potere contrattuale inferiore con i produttori di chip rispetto ai produttori di componenti hardware e di smartphone che, rappresentando i maggiori clienti in termini percentuali, beneficiano di forniture preferenziali. È questa una problematica che, sempre secondo AlixPartners, si risolverà nel corso del 2022, grazie anche ai numerosi investimenti in nuovi impianti produttivi da parte dei produttori di semiconduttori.
Qual è l’impatto sul mondo del noleggio?
Attualmente il mondo del noleggio (sia a lungo termine che a breve termine) è danneggiato da importanti ritardi nella consegna delle vetture ai propri driver e da ordini bloccati, senza nemmeno una data di produzione assegnata. Inoltre, negli ultimi mesi su alcuni veicoli è stato effettuato il “taglio degli optional”, una pratica che vede coinvolte alcune “car line“ specifiche su cui è stato deciso di non sospendere la produzione a discapito di una perdita di optional più tecnologici come i nuovi tachimetri digitali.
Per concludere, è importante notare come la scarsità di auto prodotte a causa dei motivi suddetti, comporterà un innalzamento del valore residuo dei veicoli usati, come già avvenuto nel mercato statunitense.